Vi invito a leggere queste poche righe scritte da Vincent van Cogh e contenute in una delle sue tante lettere indirizzate al fratello Théo. Vincent Van Gog con questo pensiero difese
apertamente una delle sue opere più famose "I MANGIATORI DI PATATE",
nonostante fosse consapevole dei suoi difetti:
“Anche se seguito a produrre opere nelle quali
si potranno ritrovare difetti, volendole considerare con occhio critico, esse
avranno una vita propria e una ragione d'essere che supereranno i loro difetti,
soprattutto per coloro che sapranno apprezzarne il carattere e lo spirito. Non
mi lascerò incantare facilmente, come si crede, nonostante tutti i miei errori.
So perfettamente quale scopo perseguo; e sono fermamente convinto di essere,
nonostante tutto, sulla buona strada, quando voglio dipingere ciò che sento e
sento ciò che dipingo, per preoccuparmi di quello che gli altri dicono di me.
Tuttavia, a volte questo mi avvelena la vita, e credo che molto probabilmente
più d'uno rimpiangerà un giorno quello che ha detto di me e di avermi ricoperto
di ostilità e di indifferenza. ”
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